Nuovo articolo, ma dedicato ad un problema vecchio.
Continuo infatti a trovare segnalazioni all'interno di forum e newsgroup relativamente ad un problema che ha assillato gli utenti per diverso tempo, che riguarda le versioni meno recenti di Outlook e che richiede un po' di impegno per essere risolto in maniera "pulita" e completa. Ecco allora l'idea di proporre un articolo che approfondisce l'argomento e riepiloga i passi da seguire per risolvere.
I segni del problema sono i seguenti: con Outlook 2003, 2007 e versioni precedenti nonostante sia stato dato il comando di chiusura ad Outlook e la sua finestra principale non sia più visibile, il processo di Outlook continua ad essere attivo dietro le quinte ma senza possibilità di interazione. I principali effetti sono i seguenti:
- non si riesce a consultare la posta perchè l'interfaccia utente (=la finestra) di Outlook non è più visibile; si può rilevare il processo attivo attraverso il Task Manager (o Gestione Attività), verificando la presenza del processo OUTLOOK.EXE nell'elenco dei processi attivi.
- anche se Outlook viene riavviato tramite clic sull'icona o sulla voce di menù, questo non si riapre;
- in alcuni casi al tentativo di chiusura di Windows viene segnalato che Outlook è bloccato;
- al successivo riavvio di Windows, quando si tenta di aprire Outlook viene segnalato che sono stati rilevati problemi sui files PST ed è necessario un controllo di integrità dei files. Questa operazione nelle ultime versioni di Outlook viene eseguita automaticamente ma richiede del tempo (diversi minuti) infastidendo chi ha urgenza di accedere alla posta. In alcuni casi si ha la corruzione vera e propria degli archivi PST, con perdita di informazioni o messaggi.
La causa è la seguente: nella maggior parte dei casi uno dei componenti aggiuntivi installati in Outlook smette di funzionare (va in crash), oppure non funziona correttamente a causa di un problema di configurazione, oppure si tratta di un componente non compatibile con la versione di Outlook installata. Statisticamente i componenti che più di frequente generano questo problema sono i componenti di sincronizzazione con palmari/cellulari/iPod o i componenti per la gestione dei fax.
I dettagli: quando viene dato il comando di chiusura ad Outlook, il programma cerca di disistanziare (=chiudere) tutti i componenti aggiuntivi che girano nel suo processo ma che non controlla direttamente. Outlook possiede una sorta di "inventario" dei componenti che sono attivi, e per ciascuno di questi avvia in cascata una richiesta di chiusura. Solamente quando tutti i componenti attivi saranno chiusi si procederà alla chiusura del processo principale quindi Outlook, dopo aver chiuso la finestra principale, attende pazientemente che tutti rispondano e completino il proprio ciclo di chiusura. Questa operazione può richiedere in condizioni normali da qualche secondo a qualche minuto. Se però uno dei componenti si blocca o termina di rispondere, Outlook rimane "appeso" in attesa senza riuscire a mostrare alcun messaggio (la finestra principale è già stata chiusa). Per uscire da questa situazione le uniche operazioni da fare sono quelle di chiudere Windows oppure terminare il processo di Outlook attraverso il Task Manager (c'è un pulsante specifico per terminare un processo). Con queste operazioni drastiche però si rischia di interrompere in maniera inaspettata la connessione con gli archivi (OST o PST) che nel frattempo sono ancora aperti ed attivi. Al successivo riavvio di Outlook viene rilevata questa situazione e tentata una riparazione automatica che per fortuna nella maggior parte dei casi si conclude con un esito positivo senza perdita di dati (ma con attese poco piacevoli).
Le soluzioni: ci sono due tipi di intervento che si possono mettere in campo, il primo per limitare i danni e disponibile solamente per Outlook 2007, il secondo teso invece all'individuazione del componente malfunzionante ed alla sua esclusione.
1) Per Outlook 2007 è disponibile un aggiornamento pre-SP2 che modifica il comportamento applicativo nella gestione ed in particolare nella chiusura dei componenti aggiuntivi. Con questa modifica Outlook provvede a chiudere in maniera autoritativa i componenti che non rispondono dopo un certo periodo di tempo. In questo modo si evitano sia attese infinite sia corruzione di archivi. Ovviamente la causa reale (il malfunzionamento di un componente) non viene risolta, ma almeno non si rischia di perdere dati o di rovinare gli archivi.
L'aggiornamento è stato integrato nel Service Pack 2 di Office 2007 (l'ultimo disponibile alla data di pubblicazione di questo articolo), ed è scaricabile gratuitamente dal sito Microsoft, qui:
http://office.microsoft.com/it-it/downloads/redir/DC010368157.aspx
"Office 2007 Service Pack 2"
In Outlook 2010 questo tipo di comportamento applicativo con chiusura autoritativa dei componenti aggiuntivi è già integrato senza bisogno di ulteriori aggiornamenti.
2) L'individuazione del componente aggiuntivo che presenta il problema è piuttosto noiosa perchè purtroppo basata sull'indagine manuale per esclusione. L'obiettivo è quello di individuare quale dei componenti attivi blocca Outlook, ma nella maggior parte dei casi non viene indicato in maniera esplicita il nome del colpevole quindi qui vengono fornite alcune indicazioni per facilitare l'attività:
- potrebbe essere utile verificare nel Visualizzatore Eventi di Windows se esiste qualche traccia di errore in corrispondenza del tentativo di chiusura di Outlook. Se il componente aggiuntivo è andato in crash è possibile che ci sia una segnalazione di errore indicante il nome della libreria o del componente stesso. Non è molto frequente, ma vale la pena verificare.
- controllare l'elenco dei componenti aggiuntivi presenti in Outlook, per individuare almeno una prima lista di "sospettati". In alcuni casi vengono infatti installati componenti ad insaputa dell'utente. E' per esempio il caso dell'applicazione iTunes di Apple (usata con iPhone o iPod) che oltre al programma principale installa un componente per la sincronizzazione dei Contatti, oppure ancora l'applicazione Acrobat di Adobe che installa nelle applicazioni Office un componente aggiuntivo per la generazione di PDF. Per verificare l'elenco dei componenti si possono seguire le indicazioni dell'articolo indicato più sotto.
- I primi sospettati sono proprio i componenti di sincronizzazione con iPod/cellulari/palmari, i componenti antivirus ed i componenti per la gestione dei fax; i primi sono quelli che statisticamente risultano quelli più invalidanti.
- Verificare se per i componenti presenti esiste una versione più recente fornita dal produttore, e compatibile con la propria versione di Outlook.
Se il componente è già stato individuato basterà escluderlo dall'esecuzione in Outlook, così da evitare di usarlo in futuro. Per individuare l'elenco dei componenti e per escluderli basta seguire le indicazioni di altro articolo in questo sito:
http://www.msoutlook.it/index.php?option=com_content&view=article&id=37:come-fare-ad-individuare-lelenco-dei-componenti-aggiuntivi-caricati-in-outlook&catid=18:setup&Itemid=5
"Come fare ad individuare l'elenco dei Componenti Aggiuntivi caricati in Outlook"
L'esclusione verrà considerata solamente al successivo avvio di Outlook, per cui per verificare il corretto funzionamento bisognerà chiudere Outlook, controllare attraverso il Task Manager che il processo OUTLOOK.EXE si sia chiuso (attenzione che potrebbe impiegare anche qualche minuto), ed accertarsi che alle successive chiusure non si riscontrino problemi. Un approccio più metodico prevede di disattivare TUTTI i componenti in blocco e di riattivarne uno alla volta (ovviamente controllando OGNI VOLTA se dopo l'attivazione di uno di essi e dopo chiusura ed avvio di Outlook tutto continui a funzionare senza problemi), anche se queste operazioni richiedono diverso tempo e tanta pazienza.
Escludere un componente significa non utilizzarlo più in Outlook, quindi se un componente risulta necessario ma blocca Outlook bisognerà capire con il fornitore se ne esiste una versione più aggiornata, se la configurazione è corretta oppure se i requisiti applicativi richiedono uno scenario differente (ad esempio una versione diversa di Outlook o di Windows).